C’è una strada, nel territorio del Comune di Casalmaggiore, che collega Vicomoscano e Motta San Fermo, incrociando la strada ex Statale 420 Sabbionetana. Una strada nata in epoche con esigenze viabilistiche diverse. Una volta ci passavano piccoli trattori, qualche auto di residenti o poco più. Nel corso degli anni la strada è diventata sempre più frequentata, vuoi perché il numero di auto è aumentato, vuoi perché gli intasamenti delle arterie principali portano gli automobilisti a cercarsi percorsi alternativi. La vera caratteristica che l’ha sempre contraddistinta è stata quella di essere molto pericolosa e triste teatro di gravi incidenti, anche mortali.

Chi percorre questa strada, avrà notato che, malgrado qualche slargo che funge da piazzola per consentire un migliore flusso del traffico, ci si trova spesso in difficoltà. Mezzi agricoli sempre più grossi e pesanti; auto che, nonostante la tecnologia consenta di ridurre i volumi dei singoli componenti, hanno un ingombro decisamente maggiore rispetto agli anni passati, una rincorsa insensata all’ipertrofia veicolare, qualche furbetto che vuole eludere possibili controlli, hanno sovraccaricato enormemente quella che era nata per essere una tranquilla stradina di campagna.

I mezzi che, incrociandosi devono scendere con le ruote al di fuori del manto stradale, hanno sempre più indebolito la banchina, che in qualche punto cede creando uno scalino sempre più alto con l’asfalto, mettendo a rischio ruote e cerchioni e soprattutto la sicurezza dei mezzi in transito.
Tutto ciò va a convogliarsi nell’incrocio con la trafficatissima Sabbionetana, dove non è infrequente vedere mezzi pericolosamente fermi per consentire la svolta verso Vicomoscano o Motta San Fermo o l’uscita delle auto incolonnate allo stop.

L’amministrazione Bongiovanni ha promesso da anni di mettere mano alla questione, perlomeno a livello di coordinamento, con la S.T.A. (Società Trattamento Acque, che gestisce il depuratore limitrofo all’incrocio) e la Provincia di Cremona. Per onestà intellettuale va detto che l’incrocio in questione presenta problemi di non facile soluzione (dislivello tra le due strade, espropri, vari enti coinvolti), ma da qualche parte bisogna pur cominciare e non solo prometterlo.

10 Ottobre 2014, quotidiano “La Provincia”. Incontro post-elettorale a Cappella, con citazione: “Pericoloso anche l’incrocio della strada che da Motta immette sulla Sabbionetana. Il vicesindaco e assessore alla Viabilità Giovanni Leoni (presenti anche gli assessori Gianfranco Salvatore e Pamela Carena) prende l’impegno, assieme alla Provincia, di avviare uno studio sul da farsi.”

16 settembre 2020, due giorni dopo l’incidente mortale in cui perse la vita l’81enne, agricoltore in pensione Paolo Chiesa, il vicesindaco Giovanni Leoni riporta l’attenzione sulla pericolosità dell’incrocio in una intervista a “La Provincia”, dove parla di “opera viabilistica attesa da anni, pubblica ma finanziata interamente da un privato” che sta finalmente avviandosi verso la fase di realizzazione.

15 luglio 2023. L’avvio appare un filino lento. Tre anni dopo, “La Provincia” titola: “Viabilità e sicurezza, sarà sistemato l’incrocio ‘maledetto’. Lavori sulla Sabbionetana nel punto protagonista di molti incidenti e che ha causato vittime”. Comune di Casalmaggiore e Società Trattamento Acque, l’azienda di Mantova che si occupa del trattamento dei fanghi del depuratore, avrebbero sottoscritto la convenzione ad hoc. L’innesto con la 420 è problematico a causa dei dislivelli esistenti tra la Sabbionetana e le due strade laterali, di piccole dimensioni, con accessi molto stretti, ma si afferma con vigoroso impeto che interverrà il Comune sulla base di un accordo con la giunta Bongiovanni, risalente al mandato precedente con la ditta S.T.A..

Nel frattempo veniva tenuta una conferenza dei servizi. La Provincia di Cremona emetteva il decreto di esclusione ad assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale, prescrivendo alla società, a proprie spese, di riqualificare e adeguare l’incrocio. Veniva chiarito che: ”I lavori dovranno essere realizzati in 320 giorni «a partire dall’avvenuta presa in possesso delle aree necessarie all’esecuzione dell’opera». Il 9 agosto dello scorso anno (2023 n.d.r.), intanto, è stato rilasciato decreto di A.I.A. (Autorizzazione Integrata Ambientale) che autorizza la messa in sicurezza e l’adeguamento dell’incrocio al fine di consentire un miglior accesso ai mezzi che devono accedere all’impianto S.T.A..

La stessa S.T.A. ha l’impegno di predisporre e consegnare al Comune di Casalmaggiore il progetto esecutivo dell’opera in conformità al progetto definitivo approvato e autorizzato dall’ufficio tecnico della Provincia di Cremona. Il progetto ipotizzato prevede che le due strade laterali vengano alzate in quota per evitare le difficoltà esistenti di accesso alla Sabbionetana, con la creazione di rampe di accesso alla 420 a destra e la stessa cosa verrà fatta per accedere alle strade laterali uscendo dalla Sabbionetana. Al centro, per chi dovesse svoltare a sinistra immettendosi sulla 420, sarà indicato lo stop. Un ulteriore indicazione per aumentare la sicurezza sarà la previsione di un adeguato sistema di illuminazione. «Nella migliore delle ipotesi – afferma Leoni – i lavori inizieranno entro il 2023, diversamente si slitterà al prossimo anno».

31 Luglio 2023, sempre sul quotidiano “La Provincia”: “Giorni contati per l’incrocio killer sulla Sabbionetana“. Il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici Giovanni Leoni presenta in consiglio il progetto di riqualificazione della S.T.A., disegno alla mano. Aggiunge con tono perentorio: “Il progetto non si limita a creare un semplice incrocio a raso, ma crea sulle due direttive di Motta San Fermo e di Vicomoscano due incroci con tre canalizzazioni reciproche, che permettono in entrata e in uscita di migliorare la sicurezza di chi attraversa la strada con una illuminazione potenziata, anzi innovativa, di circa 17 punti luce”.

In tutto il percorso si è giunti ad una intesa tra azienda, Comune e Provincia per la riqualificazione dell’incrocio. «La soddisfazione è che questo progetto che vi mostro è definitivo. Il Comune dovrà approvare l’esecutivo e una volta fatto questo dovrà procedere con gli espropri». Tutta l’operazione costerà all’azienda circa 400mila euro. «A nome della giunta esprimo la grande soddisfazione per questo intervento, che comunque prevede già un bell’allargamento verso Motta San Fermo. Se i tempi di acquisizione delle aree e degli accordi bonari non andranno per le lunghe si immagina, con l’azienda, che i lavori possano iniziare per fine 2023, inizio 2024». Ipse dixit.

7 giugno 2024, Evidentemente gli accordi bonari sono andati per le lunghe, ma, indomito, casualmente il giorno prima delle elezioni comunali, Leoni estrae per l’ennesima volta il coniglio dal cilindro. Possiamo infatti leggere su Oglio Po News: Lavori al via, “l’incrocio dell’ex Gisi sarà più sicuro”. “A breve il via ai lavori”. Presentati dall’assessore ai Lavori Pubblici del comune di Casalmaggiore Vanni Leoni assieme ai vertici della società virgiliana. In buona sostanza S.T.A. allargherà i propri impianti, ma avrebbe anche potuto non inserire alcuna miglioria e invece investirà 450mila euro per rendere sicuro l’incrocio.

il libretto elettorale dove si prometteva il miglioramento dell’incrocio (2024)

Il lavoro è stato svolto col forte imprinting della Provincia di Cremona: si parla di una strada molto sfruttata in particolare dai lavoratori, per evitare il traffico delle statali. L’incrocio, come ha spiegato Leoni, sarà a raso e illuminato. “Non servirà ad eliminare del tutto gli incidenti, questo non possiamo purtroppo garantirlo, ma migliorerà notevolmente la sicurezza”. Il comune è intervenuto garantendo gli espropri, senza peraltro trovare difficoltà nei residenti, ha detto Leoni. I tempi di realizzazione, sono formalmente di un anno, ma l’intenzione è di chiudere entro fine 2024.

15 Dicembre 2024 Eccoci arrivati dunque anche alla fine del 2024 . Con l’ennesima dichiarazione a mezzo stampa. “La Provincia” titola: «Mai più lutti vicino a quell’incrocio». Il vicesindaco Leoni annuncia la riqualificazione sulla Sabbionetana. «Il Comune — spiega il vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici Giovanni Leoniha definito completamente espropri e accordo bonario siglato con la proprietà dei terreni». In tal modo l’ultimo ostacolo amministrativo è stato superato. La recente determinazione comunale del 3 dicembre ha ufficializzato l’impegno di spesa per la liquidazione dell’80% dell’indennità di esproprio, pari a 30.085,03 euro, aprendo la strada all’avvio dei lavori. «Ritengo che il cantiere potrà essere aperto la prossima primavera», riflette Leoni. Inizialmente si pensava che le opere potessero essere effettuate entro il 2024, ma poi c’è stato qualche slittamento dei tempi.
In effetti dal 2014, un impercettibile slittamento dei tempi lo abbiamo notato anche noi, caro Leoni.

“Aspetta primavera, Bandini”, come recitava il titolo del romanzo d’esordio di John Fante. La primavera è puntualmente arrivata con l’equinozio del 20 di marzo, senza portarsi appresso neanche l’ombra di un cantiere. Solo un paio di nastri bianchi e rossi da cantiere ormai sbiaditi e sfilacciati dal tempo che svolazzano tristi, cullati dai refoli di vento, seminascosti dalle erbacce. E colonne di automobilisti fermi in pendenza agli stop in attesa di buttarsi nella roulette russa della Sabbionetana.
In attesa del prossimo incidente. O, più probabilmente, delle prossime elezioni.



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