
Domenica 16 marzo si svolgerà un corteo in sostegno del popolo palestinese organizzato dal Collettivo Onda Queer e dal Circolo Rive Gauche. Il concentramento sarà alle 15:30 nel piazzale della stazione ferroviaria di Casalmaggiore. Il corteo partirà alle 16:00 percorrendo viale Mazzini, via Cavour e piazza Garibaldi, per concludersi in piazza Turati (piazza Vecchia).
Abbiamo intervistato Lorenzo Lupoli, uno degli organizzatori, che ci ha illustrato le ragioni della manifestazione.

Perché una manifestazione a sostegno del popolo palestinese e perché a Casalmaggiore?
Questa manifestazione è organizzata come Collettivo Onda Queer, in collaborazione con il Circolo Rive Gauche, per sostenere le rivendicazioni del popolo palestinese perché nonostante il “cessate il fuoco” la situazione a Gaza e in Cisgiordania è ancora drammatica.
La manifestazione sarà a Casalmaggiore perché noi crediamo nell’agire localmente pensando globalmente. È una pratica che arriva dal movimento dei movimenti, dagli anni dei Social Forum, delle contestazioni al G8: pensare globale e agire locale.

Queste iniziative, di solito, innescano un meccanismo di “tifoserie contrapposte”. Qualcuno potrebbe accusarvi di antisemitismo o di parteggiare per Hamas. È così?
Per la questione dell’antisemitismo noi siamo stati chiare e chiari nell’appello alla partecipazione, l’anno scorso come quest’anno.
La nostra non è una manifestazione contro il popolo israeliano ma è una manifestazione a sostegno del popolo palestinese e contro le politiche del governo israeliano.
Questo non c’entra nulla con l’antisemitismo, categoria utilizzata in maniera del tutto strumentale da chi sostiene le ragioni del governo israeliano, con politiche criminali, avallate dai governi occidentali di destra ma non solo, purtroppo. Destre di governo la cui storia è intrisa di antisemitismo, odio verso il popolo ebraico e tutte le minoranze.
Le rivendicazioni del popolo palestinese sono l’autodeterminazione e il riconoscimento dello stato di Palestina, non sono riconducibili alle azioni terroristiche di Hamas o di Hezbollah che noi condanniamo, che abbiamo sempre condannato e continueremo a condannare fermamente.

Cosa ne pensate delle recenti iniziative diplomatiche di Trump nei confronti della Striscia di Gaza e della zona mediorientale? Il “cessate il fuoco” ha cambiato realmente qualcosa?
Purtroppo il “cessate il fuoco” e i cambiamenti che si stanno rivelando epocali sullo scenario internazionale con la vittoria e l’insediamento dell’amministrazione Trump, non portano alcun miglioramento per il popolo palestinese, anzi, e all’orizzonte non c’è alcun tentativo diplomatico per il Medio Oriente.
A maggior ragione, quindi, una manifestazione da parte di chi è solidale con quel popolo è necessaria oggi e deve richiamare la comunità internazionale alle sue responsabilità, i governi occidentali che sono complici, a partire dal governo degli Stati Uniti, ma anche i governi europei che hanno sostenuto dal punto di vista militare e politico il governo israeliano.

Nello scorso mese di Ottobre è stato organizzato un incontro pubblico di conoscenza sulla questione palestinese, con la proiezione (tra le altre cose) del film “Erasmus a Gaza”, una iniziativa utile per comprendere il tema al di fuori dai soliti canali informativi (tv, internet, ecc.). pensate che iniziative come quella e come la vostra siano sufficienti per arrivare anche a quelle persone al di fuori del “giro” di associazioni, movimenti e partiti che di solito sono presenti?
Noi abbiamo deciso di scendere di nuovo in piazza proprio perché crediamo che ogni iniziativa a favore del popolo palestinese e della pace in Medio Oriente sia utile. In questo momento abbiamo ritenuto più di impatto tornare in piazza, per cercare di coinvolgere più comunità e tutta la cittadinanza.
Questo lo faremo anche con la comunicazione social, con l’obiettivo di favorire la partecipazione più ampia possibile, come l’anno scorso, rivolgendoci in particolare alle comunità che si sentono più coinvolte e alle nuove generazioni.

In quest’anno e mezzo, dal 7 ottobre 2023 ad oggi, è cresciuta la solidarietà internazionale verso il popolo palestinese, anche da una parte significativa della comunità ebraica. Ci sono stati degli appelli, proprio di recente, contro il genocidio e la pulizia etnica. Questo, a maggior ragione, ci dice che è importante manifestare, contro le politiche di Netanyahu e dei precedenti governi israeliani, cosa ben distinta dal popolo israeliano e dalla diaspora del popolo ebraico.

Le foto dell’articolo si riferiscono al corteo del 18 febbraio 2024 e sono tratte dal video “Corteo in sostegno al Popolo Palestinese” del canale video youtube di ARVITER (Archivio Video Territoriale dell’area Oglio Po) del filmaker Pierluigi Bonfatti Sabbioni. Il video lo potete trovare al link qui sotto:
https://youtu.be/bN16dzlDF84?si=Mk4lwjijPdPnezmJ
Scopri di più da Testimoni Oculari
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

Grazie Cesare Mori
Tel. +39 338 33 91 744 cesare.mori0@gmail.com
"Mi piace""Mi piace"